Le leggende tirolesi raccontano di giganti pietrificati, re e mostri.
Matrei in Osttirol, Gschlösstal
Frau Hitt
Tutti conoscono questa cima sulla Nordkette, poiché è un emblema di Innsbruck. Se si crede alla leggenda omonima, si tratta di una donna pietrificata sul suo cavallo. Si dice che la regina gigante abbia governato il paese molti anni fa, e che fosse fredda ed egocentrica. Esistono diverse versioni del motivo per cui la sventurata è diventata una roccia. La credenza più diffusa è che al posto del pane abbia dato da mangiare a una mendicante un sasso. Si dice che la maledizione della mendicante in reazione alla sua azione abbia trasformato la regina e il cavallo in pietra per l’eternità.
Un picco o una regina gigante sul suo cavallo? Foto: www.almenrausch.at
Il gigante Serles
Si dice che, molto tempo fa, nella valle dello Stubai sia vissuto il gigante Serles. La sua passione era la caccia, ma in modo molto crudele. Aveva cani che uccidevano non solo selvaggina ma anche pecore indifese. Un giorno un giovane pastore, dopo che esso aveva ucciso una pecora incinta, abbattè con un colpo di fucile uno dei cani del re gigante. Il pastore non potè sfuggire alla prevedibile, terribile ira del gigante. Questi aizzò contro il pastore indifeso i cani, che sbranarono lui e le sue pecore. Il fatto non rimase senza conseguenze, una grande tempesta arrivò nella regione, e infuriò per ore. Quando il sole rispuntò, il gigante e il suo seguito erano diventati una montagna. Si possono vedere il re Serles al centro, sua moglie alla sua destra e il suo consigliere alla sua sinistra. Si dice che nelle notti di tempesta, ancora oggi, è possibile sentire l’ululare e il latrare dei cani.
Una montagna o il gigantesco re Serles con il suo seguito?
Il lago Achensee
Si narra che dove oggi giace l’Achensee sorgesse un tempo un ricco villaggio. Si diceva che i residenti fossero orgogliosi e senza compassione per i poveri. Un giorno uno straniero molto vecchio, che andava di casa in casa chiedendo cibo e alloggio, fu deriso e cacciato via. Il vecchio salì in direzione della valle Oberautal fino all’altezza del Fonsjoch e maledisse il villaggio. Potenti acquazzoni e torrenti in piena sommersero per sempre il villaggio. Il vecchio si sdraiò per dormire e ancora oggi sta dormendo lì. Ogni primavera si allunga e si sdraia nel sonno, provocando valanghe. Si dice che, nelle giornate limpide, i bambini fortunati e dal cuore puro possano vedere il campanile della chiesa del villaggio sommerso nel lago.
Chi può vedere la punta del campanile?
Kaiser Max
L’imperatore Massimiliano I era un appassionato cacciatore e si dedicava particolarmente volentieri alla sua passione nelle foreste tirolesi. Si dice che lungo la parete Martinswand a Zirl abbia inseguito un camoscio su un terreno roccioso fino ad un punto in cui non potè più continuare né avanti né indietro. All’improvviso un angelo, nelle sembianze di un contadino, gli apparve e lo guidò fuori da questa situazione precaria e in un territorio sicuro. Quando volle ringraziarlo, si accorse che l’uomo era scomparso. Oggi una croce nella grotta Kaiser Max commemora questo singolare salvataggio.
Oggi è facile per tutti raggiungerla e tornare: la grotta Kaiser Max a Zirl. Foto: www.almenrausch.at
Il lago Berglsteinersee
Molto tempo fa, vicino al Berglsteinersee tra Kramsach e Breitenbach am Inn, sorgeva il castello Guckenbühl. La figlia del castellano, ben protetta e molto amata dal padre, si innamorò un giorno di un giovane cacciatore di famiglia povera. Siccome il cacciatore contraccambiava l’amore della ragazza, chiese al castellano la mano della figlia. Questi si infuriò per l’audacia del ragazzo di voler sposare, nella sua situazione, la sua amata figlia! Non solo lo cacciò via, ma addirittura aizzò i suoi cani contro di lui. Per salvarsi dai cani feroci, il giovane cacciatore saltò nel lago Berglsteinersee, dove purtroppo colpì una pietra ed annegò. Da allora in poi, la figlia del castellano fu sempre triste. Un giorno, vedendo il volto del suo amante riflesso sulla superficie del Berglsteinersee, entrò in acqua da lui. Si dice che i due massi che spuntano dall’acqua siano gli amanti pietrificati.
Due amanti uniti per sempre o solo due massi?
Il gigante Haymon
Era un immigrato dalla Svizzera e viveva nella valle dell’Inn. Un giorno il gigante Haymon uccise il gigante Tyrsus in un duello, per cui si sentì immediatamente dispiaciuto. Come espiazione, voleva costruire un monastero all’ingresso della gola Sillschlucht. All’inizio con scarso successo, perché ogni sera, al termine dei lavori, il suo edificio veniva distrutto da un potente drago, che viveva nella gola Sillschlucht. Haymon sconfisse il drago in un terribile combattimento e tagliò la lingua del mostro. Haymon terminò la costruzione del monastero e vi visse devotamente fino alla sua morte. Si dice che le sue ossa, insieme alla lingua del drago, siano sepolte sotto l’altare maggiore della collegiata. A sinistra dell’ingresso della collegiata di Wilten si trova la statua del gigante Haymons, a destra quella di Tyrsus.
L’Abbazia di Wilten a Innsbruck, fu davvero costruita dal gigante Haymon? Foto: Tirol Werbung/Bernhard Aichner