Questa volta occorre prepararsi trattando molto bene le gambe: da Matrei in Osttirol o dal centro abitato di Glanz a 1.445 metri, infatti, si risale il percorso fino a raggiungere i 2.700 metri, dove si trova il rifugio Sudetendeutschen Hütte nel cuore del gruppo del Granatspitze. Si tratta, quindi, di affrontare diversi metri di dislivello che richiedono molta forza. E il tutto, senza le ali di un'aquila! Tuttavia la natura con i suoi eccezionali gioielli distrae dalla fatica: il centro abitato di Glanz incanta il visitatore grazie agli antichi masi tipici dell'Osttirol, a 1.900 metri si trova un campo di stelle alpine e durante l'intero tour si aprono spettacolari panorami sul gruppo del Lasörling e le montagne circostanti.
Da sapere su questa tappa
La storia dell'aquila ·L'Osttirol e gli Slavi. Matrei in Osttirol si trova nel cuore della regione del Parco Nazionale degli Alti Tauri. Più di 150 vette sopra i tremila, tra le altre il Großvenediger con 3.666 metri, la vetta più alta del territorio comunale, e il Großglockner (3.798 m.) si trovano a portata di mano. Oltre al gruppo del Venediger, anche metà del gruppo del Granatspitze e una piccola parte dei Monti del Villgraten (in ted. Villgratner Bergen) fanno parte di Matrei. Tra le montagne e le malghe di Matrei si trovano, come in tutto il Tirolo, diversi nomi di origine slava, dato che nel VI secolo d.C. le popolazioni slave furono spinte dalle tribù nomadi degli Avari sempre più a ovest e i governanti bavari inviarono i loro sudditi attraverso l'Inntal e la Pustertal a difendere i confini. Nel 605 d.C. nel bacino di Lienz ci fu una battaglia nel corso della quale i Bavari subirono una sconfitta, ma gli Slavi non riuscirono a espandere ulteriormente il loro territorio. I nomi di origine slava però sono tuttavia rimasti, e conoscerne il significato esatto può essere utile. I potenziali cercatori d'oro che, per esempio, sperano di trovare il prezioso minerale presso il ghiacciaio Schlatenkees, pensando che Schlaten derivi da "zlato" - ovvero oro - resteranno delusi scoprendo che il nome deriva dalla parola "slatina" che si riferisce sì a una fonte di minerali ma non di certo a una vena d'oro.
L'occhio dell'aquila · Tanto belle sono le montagne con le vette innevate, tanto preziose per l'escursionista del Sentiero dell'aquila sono quelle piccole gioie che la natura regala. Le stelle alpine non crescono esclusivamente nel campo delle stelle alpine, ma la probabilità di trovarne alcune qui è davvero molto elevata. Vicino al Nussingkogel, invece, brillano nella roccia i cristalli di montagna.
La sfida dell'aquila ·Nel territorio dell'aquila reale non mancano neanche i falchi: gli arrampicatori più audaci non possono mancare di cimentarsi sulla piccola e la grande parete del falco, laFalkenstein, in parte con rocce a strapiombo. Questa rinomata falesia permette di arrampicarsi su pareti dai 10 ai 50 metri di altezza e le difficoltà dei percorsi partono dal VII grado. Accesso: Matrei - Glanz.
Suggerimento: mappa escursionistica Kompass n° 46, Matrei in Osttirol, e n° 50, Nationalpark Hohe Tauern
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